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Perché la bici

Premessa.

Il progetto di questo catalogo delle ciclabili parte dalla considerazione che è necessario fare in modo che gli utenti "deboli" della strada siano tutelati. Anche l'automobilista trae vantaggio quando il ciclista possa usufruire delle piste ciclabili, perché le due diverse velocità di moto non sono compatibili tra di loro. Questo catalogo vuole illustrare quanto è stato fatto e quanto si dovrebbe ancora fare. L'amministratore accorto sintetizza le esigenze delle diverse componenti della mobilità, agevolando le fasce più deboli  - pedoni e ciclisti - , considerando, inoltre che è necessario re-distribuire lo spazio pubblico, attualmente a non a vantaggio di queste ultime. Gli strumenti ci sono, come il piano del traffico e a seguire il piano della mobilità ciclistica.

Prove di futuro.

 

Per evitare un futuro senza un debito ecologico, è meglio incominciare da adesso, dal presente. Perché, allora, non incentivare l'uso del mezzo ecologico per eccellenza, quale la  bici?

Migliora l'ambiente, perché non inquina, migliora noi stessi perché fa fare movimento e riduce quanto la vita sedentaria può arrecare e, di conseguenza, fa risparmiare sulle spese sanitarie, migliora le relazioni sociali, per il più aperto approccio con le altre persone e at least but not last, è economicamente vantaggiosa per il proprio portafoglio!

 

Per migliorare la qualità della vita, è prioritario invogliare sempre più persone ad usare la bici, a tirarla fuori dalle cantine. Per far questo è necessario rendere la città ciclabile e per fare questo è necessario che chi, come amministratore pubblico, ci creda!

La bici non può essere considerata solo per il tempo libero, ma come mezzo di trasporto quotidiano, per andare a lavorare, a scuola, a fare la spesa. Il commercio locale avrebbe più vantaggi se favorita la mobilità ciclabile, in alternativa ai viaggi (in auto) nei grandi centri commerciali distanti dalla città. La "spesa" sarebbe più ecologica e quotidiana con il vantaggio di avere sempre prodotti di giornata.

Con più ciclisti in circolazione, c'è più disponibilità di parcheggi ovvero c’è meno necessità di realizzare parcheggi: in uno stallo possono essere posizionate anche sei bici. Quanti automobili parcheggiate hanno portato un solo passeggero? In un contesto di redistribuzione degli spazi urbani, le ciclabili dovrebbero essere poste fuori dai marciapiedi, sostituendo i parcheggi, che non mancano, invogliando così, il movimento.

 

​Non è esclusivamente necessario progettare ciclabili per favorire l'uso della bici. I percorsi possono essere individuati anche all'interno delle "zone 30"  purché venga rispettata e fatta rispettare la velocità. Anche il  doppio senso ciclabile, conformemente a quanto prescrive il Codice della Strada, facilita l'uso della bici.

 

Lo stato delle ciclabili goriziane, non è tra i migliori. Almeno qualcosa c'è, ma senza appeal. La città non ha difficili ed insuperabili salite e, quelle poche, sono affrontabili senza difficoltà. Eventualmente esistono anche le bici elettriche che potrebbero avere una migliore diffusione con l'installazione di colonnine di ricarica almeno davanti gli edifici pubblici.

 

Le ciclabili, anche se la maggior parte sono ciclopedonali, non rientrano in una visibile rete di interconnessione: sono tratti separati uno dall'altro. Almeno, laddove, per motivi tecnici insormontabili - che forse nemmeno esistono - manca un collegamento, una "striscia bianca" di incoraggiamento al ciclista.

Le ciclabili, sono quasi tutte senza manutenzione: la segnaletica orizzontale non è stata ripristinata e, in taluni casi, non è stata  dipinta sulle nuove ciclabili. Qualche pittogramma (il simbolo della bici) su queste, resiste, ma gli altri non sono più riconoscibili. E' una grave mancanza, in quanto la segnaletica deve essere evidente e comprendibile  a chi utilizza la strada soprattutto lungo le ciclopedonali. Non esistendo, potrebbe metterlo in difficoltà quando si trovi in altre città. In altre parole, manca la comprensione, causa l'assenza.

 

In talune vie della città, poi sono state tolte, perché pericolose... Pericolose per il ciclista? E', al pari del pedone, l'utente debole della strada, quindi gli è stata tolta una protezione, seppur minima! Pericolose per il ciclista sono soprattutto le rotonde che, tranne una, anch'essa mal progettata, non hanno alcuna sicurezza per il transito ciclabile. Eppure tecniche di progettazione ce ne sono.

Manca del tutto la segnalazione degli itinerari cittadini, utili per i turisti,  ma forse meglio così adesso che le ciclabili non sono sono interconnesse. Il piano delle ciclabili, che sottende al piano della mobilità urbana è latitante.

 

Si può, anzi si deve, migliorare la mobilità urbana, in questo contesto la ciclabilità, sia per le argomentazioni scritte all'inizio ma anche per rendere Gorizia un luogo di passaggio ideale per il cicloturista. Passaggio, ma soprattutto di sosta. Il cicloturismo è in forte crescita con risultati economici sempre più importanti. Basti pensare che in un itinerario di viaggio le tappe sono molto più ravvicinate e, quindi, necessità di vitto ed alloggio molto più frequenti.

Gorizia è collocata all'incrocio di due itinerari di interesse regionale, ovvero la FVG 3 Ciclovia Pedemontana e del Collio  e la FVG 5 Ciclovia dell'Isonzo. Purtroppo sono poco  o per nulla conosciute per la cronica mancanza di segnaletica e di marketing, nonostante siano note le potenziali capacità di attrarre turismo le lunghe ciclabili. Inoltre la FVG 5 ha la prospettiva di essere collegata alla ciclovia G1 della Soča - Isonzo che parte da Solkan Salcano ed a ora arriva a Plave Plave. E' necessaria una collaborazione transfrontaliera con i comuni contermini per ideare un anello ciclistico.

 

Anche gli "accessori" sono importanti. Quali? I portabici, ad esempio. Quelli con le spire a "molla" sono i peggiori per parcheggiare la bici: rovinano il cerchione, storgendolo, soprattutto per chi ha la bici con le borse, utili per trasportare proprie cose o per fare la spesa. Ci sono alternative più confacenti, come ad esempio, portabici ad arco: la bici viene appoggiata, anzi le bici vengono appoggiate, ed è più facile poter legare la bici. Il miglior parcheggio per il ciclista, è il portabici coperto, come esistevano anni fa' nelle scuole o nei luoghi di lavoro. Il parcheggio della stazione ferroviaria è un esempio negativo.

 

In questo sito web, sono anche riportate alcune proposte che non possono essere esaustive, ma una base su cui ragionare per far si che Gorizia diventi a misura di ciclista: molte città ci sono riuscite e ci stanno riuscendo, anche in Italia, per facilitare la mobilità urbana, rendere più vivibile la città, ridurre l'inquinamento, atmosferico ed acustico, per risparmiare. In altre parole, rendere migliore la qualità della vita.

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